Grande successo di COSMED per la trattativa che ha portato alla sottoscrizione della bozza di CCNQ su permessi e distacchi, che potete leggere o scaricare, cliccando sul link:
L’Aran ha consentito la chiusura del contratto anche con il voto contrario di CGIL e CISL comunque avendo assicurata la maggioranza del tavolo grazie al voto favorevole di tutte le altre sigle confederali.
Manca ancora accordo sulle Aree ed i Comparti per la contrattazione, ma l’aver distribuito le prerogative sindacali con la PTA che resta nelle funzioni locali è una buona premessa.
Il nuovo CCNQ prevede una grande flessibilità, la possibilità di recupero dei resti, la convertibilità dei distacchi in ore.
Un passo importante è la nota a verbale firmata congiuntamente da COSMED, da CODIRP e UIL per evitare il proliferare di deleghe fittizie alla data della rilevazione (la prossima sarà al 31 dicembre 2020) che inquinano il risultato della rappresentatività.
COSMED aumenta i distacchi e passa da 3 a 4 ed aumenta la possibilità di ore cumulabili.
FEDIRETS è riconosciuta come la sigla sindacale maggiormente rappresentativa dell’Area Funzioni locali e porta a casa tante prerogative sindacali che finalmente potranno consentire di svolgere l’attività sindacale senza sacrificare, come successo spesso fino ad ora, le nostre ferie ed il nostro tempo libero.
In particolare:
- Distacchi: si passa da 2 (1 ex Fedir ed 1 ex Direl) a 5 distacchi, più uno per la Cosmed = totale 6 distacchi
- Permessi per riunioni organismi direttivi statutari: si passa da 642 ore a 1.295 ore con un aumento di 653 ore, più che un raddoppio;
- Cumuli: si passa da 318 ore (ex Fedir e Direr) a 2.412 di ore cumulabili che portano alla possibilità di avere un altro mezzo distacco.
Possiamo essere più che soddisfatti: l’azione unitaria di FEDIRETS, di cui come DIRER-SIDIRSS siamo stati promotori, ha ricevuto il giusto riconoscimento ed è stata premiata.
Per l’esigibilità delle nuove prerogative sindacali si deve attendere la firma definitiva che dovrebbe arrivare per fine anno.
Senza retorica ottenuto il massimo.
Ieri 2 luglio dalle ore 15,00 alle ore 15,30 si è tenuta l’audizione del nostro sindacato FEDIRETS con l’XI Commissione del Senato “Lavoro pubblico e privato, previdenza sociale” sul DDL Deleghe al Governo per il miglioramento della P.A. (riforma Bongiorno – qui il testo AS 1122 ).
Eravamo l’unico sindacato audito in quella fascia oraria e questo ha agevolato la nostra esposizione.
La nostra delegazione era composta da Mario Sette, segretario generale, Elisa Petrone, segretario generale aggiunto e Samuel Dal Gesso, componente dell’esecutivo nazionale.
Abbiamo esposto le nostre proposte di emendamenti (qui le proposte Fedirets), precisando che non siamo interessati ad un’ennesima riforma della P.A., e soprattutto della dirigenza, “al buio”, che rimanga lettera morta o peggio ancora complichi ulteriormente il già difficile compito di esercitare la propria responsabilità dirigenziale districandosi in una giungla di norme e tra controlli e sanzioni sempre più pressanti. Siamo invece favorevoli ad un intervento legislativo non invasivo, che rafforzi l’identità della dirigenza pubblica, soprattutto quella tecnico-amministrativa dei territori (ivi compresi i segretari comunali e provinciali), mettendo al centro il suo ruolo strategico per il bene della P.A.e del Paese.
Abbiamo esplicitato i condizionamenti politici e burocratici che limitano oggi l’autonomia della dirigenza e la costringono spesso a tenere atteggiamenti “difensivi”.
Abbiamo sostenuto la necessità di:
- modalità di reclutamento e sviluppo di carriera fondate su competenze professionali certificate, anche per gli eventuali accessi di dirigenti estranei alla P.A.,
- un’organizzazione del lavoro basata su obiettivi/risultati e non sulla semplice presenza in servizio
- strumenti di valorizzazione che premino il merito in modo equo ed oggettivo e che incentivino la formazione professionale continua
- forme di mobilità che favoriscano un impiego utile in diversi contesti lavorativi pubblici.
Da ultimo abbiamo chiesto con forza che siano garantite adeguate forme di rappresentanza, associativa, professionale e sindacale, della dirigenza, eliminando i tentativi di delegittimazione e di indebolimento della categoria recentemente introdotti per via legislativa, ad es. tramite il comma 687 della legge di bilancio 2019, e considerando sempre più la dirigenza tecnico-amministrativa come un insieme organico di funzioni e professionalità che servono al Paese e che può dare valore aggiunto anche oltre lo specifico contesto lavorativo pubblico nel quale le stesse vengono esercitate.
Seguiremo da vicino i lavori parlamentari per imprimere, per quanto ci sarà possibile, la giusta direzione al disegno di riforma.