Gazzetta Amministrativa

ANCORA TAGLI ALLE PENSIONI ?

 

La legge di bilancio 2024 ha ulteriormente penalizzato il trattamento pensionistico del personale dell’Area “Funzioni Locali”, introducendo una notevole riduzione del valore di rivalutazione sulla base dell’inflazione, che impoverisce progressivamente tutte le pensioni, anche oltre quelle di valore minimo.

 

Il valore del trattamento pensionistico nei prossimi anni è fortemente penalizzato dalla rivalutazione in negativo del calcolo dei riscatti a fini pensionistici versati e dalla riduzione che sarà applicata sui rendimenti della parte retributiva, con un vero e proprio prelievo fiscale forzoso. È una misura, questa, che colpisce, soprattutto i lavoratori di regioni, enti locali e delle aziende sanitarie ( con qualche penalizzazione minore per i medici) e che agisce retroattivamente, erodendo il capitale e i risparmi già maturati da parte dei contribuenti, cancellando diritti acquisiti e precarizzando il sistema previdenziale che non ha più certezza di regole.

 

Pur senza agire restrittivamente sugli attuali requisiti per il pensionamento, la legge introduce dei tagli contributivi così significativi da rendere quasi obbligatorio rinunciare alla pensione di anzianità, per attendere quella di vecchiaia.

 

Per medici, infermieri, dipendenti di enti locali, ufficiali e aiutanti giudiziari, insegnanti di scuola materna e scuole primarie parificate, si prevede, per esempio, sulle pensioni anticipate ordinarie, un taglio alla parte contributiva degli assegni fino al 25%.

 

Insomma, la legge di bilancio 2024 dispone misure penalizzanti e tagli progressivi, spesso non immediatamente percepibili nella loro effettiva entità, perché destinati a spiegare i propri effetti nel tempo e sulla distanza, con effetti deflagranti, che alterano il principio di proporzionalità tra la contribuzione versata ed il trattamento pensionistico.

 

Tuttavia, benché sia del tutto evidente l’iniquità di molte delle disposizioni approvate, per poter fare ricorso sarà necessario attendere gli effetti della loro applicazione, ed agire con riferimento a casi concreti.

 

DIRER-SIDIRSS non si farà trovare impreparato: con la consulenza dei suoi legali di fiducia, già incaricati dell’approfondimento di tutti i profili di possibile illegittimità, sta elaborando la propria strategia di azione, a tutela degli iscritti che risultassero danneggiati dall’applicazione delle nuove disposizioni.

Le azioni della DIRETS per rimuovere la disparità di trattamento nel calcolo del TFS per i dipendenti degli Enti Locali –

Aggiornamento sullo stato del procedimento al 14 febbraio 2024

Nello scorso mese di dicembre 2023, sono stati depositati   cinque ricorsi pilota, di cui quattro nell’interesse dei ricorrenti dirigenti e funzionari EE.LL., ed uno nell’interesse dei Segretari Comunali e Provinciali.

Si è ritenuto, infatti, di tenere separati i ricorsi a tutela dei Segretari, in quanto, per questi ultimi, venivano in rilievo ulteriori profili di discriminazione.

I ricorsi sono stati depositati presso i seguenti Tribunali del Lavoro:

Tribunale del Lavoro di Roma – prima udienza fissata al 20/09/2024

Tribunale del lavoro di Firenze (ricorso dirigenti) – prima udienza fissata al 18/09/2024

Tribunale del Lavoro di Firenze (ricorso Segretari) – prima udienza fissata al 22/11/2024

Tribunale del lavoro di Napoli: prima udienza non ancora fissata.

Sono di prossimo deposito ulteriori tre ricorsi, di cui uno presso il Giudice del Lavoro di Trieste, e due (uno per i dipendenti EE.LL., il secondo per i Segretari) presso il Giudice del Lavoro di Cuneo.

Per tutti gli altri aderenti al ricorso, già collocati a riposo e che hanno già   ricevuto almeno la tabella di calcolo per la liquidazione del TFS, è stata completata l’attività finalizzata all’interruzione dei termini di prescrizione del diritto al ricalcolo del TFS, con la trasmissione della relativa richiesta alla sede INPS di competenza.

Ribadiamo che, per i Dirigenti o Funzionari   ancora in servizio, o che, pur essendo in quiescenza, non abbiano ricevuto il calcolo prospetto di calcolo del TFS, non ricorrono ancora i presupposti per il diritto al ricalcolo: resta comunque impregiudicato il loro diritto a costituirsi in eventuali ulteriori ricorsi che interessino il Foro di propria competenza. 

 

Aggiornamento sullo stato del procedimento al 20 settembre 2023

– È attualmente in corso l’istruttoria di   di cinque ricorsi pilota che saranno depositati nel prossimo mese di ottobre presso il Giudice del Lavoro nei Fori individuati dallo Studio Legale TgLEX, degli avv.ti Tomassetti e Guzzo, patrocinanti l’azione, e precisamente nei Fori di Cuneo, Firenze, Napoli, Roma e Trieste

– Nel corso dei mesi di luglio ed agosto è stata   completata la fase di istruttoria documentale   e contestualmente avviata la procedura interruttiva dei termini di prescrizione per tutti gli aderenti all’azione promossa dalla Sezione Direts che si costituiranno nei suddetti ricorsi secondo Foro di competenza;

– Nel corso del corrente mese di settembre continuerà l’attività finalizzata all’interruzione dei termini di prescrizione del diritto al ricalcolo del TFS, per tutti gli altri aderenti al ricorso, che siano già stati collocati a riposo, ed abbiano già ricevuto la tabella di calcolo per la liquidazione del TFS.

Precisiamo che, per i Dirigenti o Funzionari   ancora in servizio, o che, pur essendo in quiescenza, non abbiano ricevuto il prospetto di calcolo del TFS, non ricorrono ancora i presupposti per il diritto al ricalcolo: resta comunque impregiudicato il loro diritto a costituirsi in eventuali ulteriori ricorsi che interessino il Foro di propria competenza.

 

Aggiornamento sullo stato del procedimento al 18 luglio 2023

In accoglimento delle numerose richieste di adesione pervenute successivamente al 31 maggio, il termine per l’inoltro delle istanze di partecipazione è stato esteso al successivo 30 giugno. A quella data è stata considerata conclusa la fase preliminare.

Nel frattempo, è stata avviata la procedura interruttiva dei termini di prescrizione per i casi più urgenti, e la fase istruttoria per tutte le adesioni pervenute, che saranno trattate secondo la priorità di rischio prescrittivo, nel corso del trimestre luglio/settembre.

Nel prossimo mese di settembre, quattro ricorsi pilota saranno depositati presso il Giudice del Lavoro nei Fori individuati dallo Studio Legale TgLeX, degli avv.ti Tomassetti e Guzzo, patrocinanti l’azione, e precisamente nei Fori di Cuneo, Napoli, Roma e Trieste.

Tutti gli interessati riceveranno, in ordine progressivo di priorità, una comunicazione finalizzata alla raccolta degli elementi e della documentazione necessaria, e, se del caso, alla costituzione in giudizio.

__________________________________________________________

Il Segretario Nazionale

Avv. Vittorio Elio Manduca

 

 È stata firmata da parte di Aran e sindacati rappresentativi la nuova ipotesi di Contratto Collettivo Nazionale di lavoro per il triennio 2019-2021: a beneficiarne circa 13.640 Dirigenti, Dirigenti amministrativi tecnici e professionali e Segretari Comunali e Provinciali dell’Area dirigenziale delle Funzioni Locali.

 

“Un prezioso passo in avanti per la tutela e la valorizzazione di tutto il personale dirigenziale dell’area Funzioni Locali” – ha dichiarato Mario Sette, segretario generale Direts e Direl – “che ha visto Fedirets primo sindacato dell’Area con il 40 per cento del tavolo. Il testo contrattuale, sottoscritto al termine di una complessa trattativa che ha preso il via ancora la scorsa estate, regola alcuni istituti normativi ed economici di parte comune, tra cui la nuova disciplina in materia di lavoro agile e di mentoring, la materia del patrocinio legale e delle coperture assicurative, il welfare integrativo. Inoltre, per i Dirigenti degli Enti Locali è stato previsto un nuovo istituto, che regola il trattamento economico del personale utilizzato in convenzione tra più enti. Per i Dirigenti amministrativi tecnici e professionali, oltre ai previsti incrementi delle diverse voci del trattamento economico, è stata attualizzata la disciplina della “pronta disponibilità “.

 

“Siamo orgogliosi per le tante novità positive previste nel nuovo contratto”, – prosegue Vittorio Elio Manduca, Segretario Generale Reggente di Fedirets e segretario generale Direr-Sidirss – “ma va detto con franchezza che in corso di trattativa ci sono state anche diverse proposte di parte pubblica che, a conti fatti, sarebbero state peggiorative per la dirigenza. Si tratta di clausole che non sono state inserite nel testo finale solo per la forte e motivata opposizione del sindacato, un lavoro che non si vede ma che produce comunque i suoi frutti positivi. Basti pensare, tra le tante, alla proposta di accorpamento del fondo per la retribuzione di posizione e del fondo per la retribuzione di risultato dei dirigenti professionali, tecnici e amministrativi della sanità, che avrebbe di fatto comportato un danno per la retribuzione complessiva dei colleghi e che abbiamo osteggiato fino alla fine, con successo.”

 

“Per i Segretari Comunali e Provinciali questo CCNL rappresenta una importante svolta in relazione alla struttura della retribuzione” – ha aggiunto Giampiero Vangi, responsabile della Sezione Segretari della Direl –. “Le richieste della Direl sono state accolte e riguardano principalmente: la retribuzione dell’interim con il 30% a risultato; la retribuzione delle responsabilità in occasione di calamità naturali con il 15% a risultato per il periodo di durata dell’emergenza e post emergenza; la reintroduzione del rimborso delle spese di accesso alle sedi di reggenza e supplenza; l’eliminazione del balzello di 3.008 euro e di 1.964 euro da decurtare sul galleggiamento dei segretari in convenzione; la retribuzione dei segretari delle Unioni in misura pari all’aumento del 15% dell’indennità di posizione e di pari percentuale quella di risultato. Traguardi importanti che testimoniano la bontà del lavoro svolto in questi mesi di trattative, che ci hanno visto impegnati in prima linea per la tutela e la valorizzazione delle figure amministrative apicali dell’area Funzioni Locali”.

 

Tra le modifiche  di rilievo nel testo sottoscritto, la riformulazione della parte sulle relazioni sindacali, con particolare attenzione alla tematica dell’informazione e alle materie di confronto; la riscrittura del periodo di prova; l’ampliamento di alcune tutele (come, ad esempio, quelle relative alle gravi patologie che necessitano di terapie salvavita, le misure in favore delle donne vittime di violenza, le diverse tipologie di assenze); la riformulazione dei principi generali e della pianificazione strategica degli interventi della formazione; la valorizzazione dei meccanismi di differenziazione e variabilità della retribuzione di risultato. Nelle specifiche sezioni dedicate, rispettivamente alla Dirigenza degli Enti Locali e delle Regioni, ai Dirigenti amministrativi tecnici e professionali della Sanità e ai Segretari comunali e provinciali, sono stati inseriti puntuali interventi sulle relazioni sindacali e sul trattamento economico.

 

 

TABELLE RETRIBUTIVE CONTRATTO

Dopo mesi di serrate trattative in ARAN, oggi 11 dicembre 2023,  abbiamo sottoscritto l’ipotesi di rinnovo del CCNL dell’Area Funzioni Locali per il triennio 2019-2021, iniziando a recuperare il ritardo che si era accumulato.

 

Tra i principali risultati ottenuti:

  • aumento a regime di 135 € lordi sullo stipendio tabellare e di 60 € sulla retribuzione di posizione per 13 mensilità;
  • una disciplina chiara dello Smart working;
  • l’ampliamento delle norme sui permessi;
  • il miglioramento della disciplina del patrocinio legale, con la possibilità di rimborso delle spese eventualmente sostenute già con una sentenza favorevole di primo grado.  A ciò si aggiunga che è stata inserita una norma sulle assicurazioni professionali a carico delle amministrazioni.

 

Sono stati sventati in corso di trattativa numerosi attacchi alla categoria dei dirigenti, con norme più o meno subdole, che alla fine in larga misura non sono state inserite nel testo finale, come, ad es., l’accorpamento del fondo per la retribuzione di posizione e del fondo per la retribuzione di risultato dei dirigenti PTA che avrebbe di fatto comportato un danno per la retribuzione complessiva dei colleghi.

 

Per il mancato sostegno alle nostre proposte da parte delle altre sigle sindacali, non siamo riusciti a bloccare la norma sul personale dirigenziale in convenzione (norma la cui applicazione andrà attentamente vigilata per evitare abusi da parte delle amministrazioni), né siamo riusciti a garantire il pagamento degli incarichi ad interim con una maggiorazione della retribuzione di posizione, e restano alcune criticità ereditate già dalla scorsa contrattazione, per norme mutuate dal CCNL dell’Area Funzioni Centrali che il sindacato ha intenzione di contestare in sede giudiziaria, non appena ve ne sarà occasione.

 

Nel complesso, siamo orgogliosi del lavoro svolto e dei risultati ottenuti e continueremo a lavorare per il bene dei colleghi.

 

 

Avv.Vittorio Elio Manduca

Il Segretario Generale Reggente FEDIRETS

Il Segretario Nazionale Area DIRER-SIDIRSS

 

 

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Con  recentissima  sentenza n°104049 del 23/11/23,  Il Consiglio di Stato Sez. V, riformando le sentenze n. 420/2022,  e n. 621/2022 del TAR Basilicata, ha accolto l’appello proposto da tre Avvocati dell’Avvocatura Regionale di Basilicata, per l’annullamento del regolamento adottato dalla Giunta Regionale  per disciplinare l’assetto ordinamentale dell’Ufficio Speciale Avvocatura Regionale.

 

Il regolamento, di fatto, interveniva a negare l’autonomia e l’indipendenza dell’Avvocatura, non solo  nella sua collocazione funzionale nella macrostruttura, ma anche nelle procedure di selezione  dell’Avvocato Coordinatore.

 

La sentenza, per ampiezza ed articolazione delle motivazioni, e rigore nella ricostruzione normativa, costituisce preziosa conferma giurisdizionale del principio di autonomia sostanziale delle  Avvocature Pubbliche, spesso violata o solo formalmente rispettata  nei  frettolosi  processi riorganizzativi degli  Enti Locali.

 

Particolarmente interessanti alcuni passaggi nelle motivazioni:

 

 

“…..L’affermazione dell’autonomia e dell’indipendenza professionale sancita dal legislatore statuale – per quanto qui rileva – determina un penetrante limite alla discrezionalità organizzativa delle pubbliche amministrazioni, che si traduce in una particolare organizzazione degli enti di appartenenza degli avvocati, nel senso della necessità di costituzione di un’autonoma ed indipendente struttura operativa che valga, da una parte, ad inserirli nell’assetto degli enti e, dall’altro, a consentire ed assicurare il libero esercizio delle loro peculiari funzioni in assenza del quale verrebbe meno la natura professionale che tipicamente connota la prestazione lavorativa.

 

Quanto al profilo soggettivo, se da un lato i professionisti avvocati inseriti con vincolo di subordinazione presso gli uffici legali degli enti pubblici non possono in alcun caso essere adibiti a compiti meramente amministrativi, non attinenti alla professione o comunque contrari alle regole deontologiche, dall’altro il loro particolare status non osterà all’attribuzione di mansioni di diverso contenuto – purché sempre nell’ambito delle attività di natura professionale – né alla loro soggezione al potere gerarchico-funzionale (e non già gerarchico-professionale) degli organi datoriali di vertice.

 

Quanto al profilo oggettivo, la scelta dell’amministrazione di dotarsi di un proprio ufficio legale determina l’insorgenza di una struttura che necessariamente si differenzia da ogni altro centro operativo e postula una diretta connessione (come già detto, gerarchico/funzionale) unicamente con il vertice decisionale dell’ente stesso, al di fuori, quindi, di ogni altra intermediazione (in termini già Cons. Stato, V, 16 settembre 2004, n. 6023).

 

 “….. Al  fine di rispettare le prescrizioni di legge in materia di esercizio della professione forense non rileva la maggiore o minor “specialità” dell’ufficio (categoria nominalistica dal contenuto peraltro oscuro), bensì la sua effettiva autonomia (ed indipendenza) dalle altre articolazioni amministrative dell’ente pubblico.

 

In questi termini, va ribadito il principio (Cons. Stato, VI, 23 dicembre 2016, nn. 5447 e 5448), secondo cui “Non è […] conforme al modello legale, come sopra prefigurato, che l’attività dell’avvocato debba essere conforme a direttive specifiche adottato da un soggetto esterno…..”

 

“…. la figura dell’Avvocato coordinatore – reso precario nella durata dell’incarico e ridimensionato nei poteri di coordinamento e gestione necessari al regolare funzionamento di un’Avvocatura autonoma – sia stata ricondotta nel novero degli incarichi fiduciari e, quindi, in ultima analisi, nel contesto organizzativo del c.d. spoils system.

 

Va peraltro rilevato che un’applicazione estesa di questo strumento trasforma la dirigenza interessata in dirigenza fiduciaria, esplicitamente legata ad uno specifico organo politico e, in quanto sua diretta emanazione, non in grado di comportarsi e di apparire come imparziale nell’esercizio dei propri compiti.

 

Invero, se tale criterio di scelta può ancora risultare compatibile con i principi costituzionali fondanti l’assetto ordinamentale della pubblica amministrazione, nei limiti in cui venga circoscritto alle sole posizioni apicali naturaliter attratte nell’orbita degli organi di indirizzo (in quanto istituzionalmente deputate a collaborare con essi per la formazione degli atti di loro competenza), per contro la cd. “dirigenza professionale” (nel cui ambito ricadono indubbiamente le funzioni apicali degli Uffici di Avvocatura, in ragione della loro funzione istituzionale di garanzia) deve essere sottratta a criteri ispirati ai principi dello spoils system – dunque, in primis, al presupposto caratteristico della nomina fiduciaria – non potendo operare altrimenti che in modo indipendente ed imparziale……”

FEDIRETS PRIMO SINDACATO

DELL’AREA FUNZIONI LOCALI 

Fedirets si conferma primo sindacato dell’Area Funzioni Locali, unendo, sotto un tetto comune, la disciplina contrattuale della dirigenza gestionale delle funzioni direttive di enti territoriali, regioni, sanità, segretari comunali e provinciali.

 

Nel pomeriggio di oggi, giovedì 30 novembre, è stato sottoscritto, infatti, il CCNQ – il CONTRATTO COLLETTIVO NAZIONALE che attribuisce i permessi e i distacchi tra le associazioni sindacali rappresentative dei comparti e nelle aree di contrattazione del triennio 2022-2024.

 

“Il testo é stato firmato senza alcuna variazione rispetto all’ipotesi contrattuale della scorsa estate da parte di tutte le confederazioni, ad eccezione di Cgil – ha aggiunto Giorgio Cavallero, Segretario della COSMED -. Grande è la soddisfazione per l’invarianza delle norme, per il trattamento economico su permessi e distacchi, la possibilità di assemblee in orario di servizio, anche online, la ripartizione delle prerogative  e il diritto delle organizzazioni sindacali di ottenere dall’amministrazione gli indirizzi email di tutti i dipendenti in servizio. Un piccolo progresso per quanto era nella disponibilità di questo contratto e un grande risultato”.

 

“Un traguardo importante che dà atto del peso contrattuale dei singoli sindacati all’interno dell’Aran – ha spiegato Mario Sette, segretario generale Direts e Direl -. In base a ciò, Fedirets con la sua componente Direts rappresentativa, in particolare, negli Enti locali e nelle Regioni, ma avente iscritti anche tra i Segretari Comunali e Provinciali e tra i Dirigenti amministrativi, tecnici e professionali della Sanità, costituisce il primo sindacato dell’Area e, quindi, ha sufficienti prerogative sindacali per svolgere una proficua e puntuale attività sindacale sul territorio”.

 

“Direts, all’interno di Fedirets, non solo ha contribuito a rendere Fedirets il primo sindacato dell’Area – ha sottolineato Vittorio Elio Manduca, segretario generale co-reggente di Fedirets -, ma è proprio grazie a Direts che Fedirets è presente anche nei comparti di contrattazione delle Regioni a Statuto Speciale in alcune delle quali riveste il ruolo di maggioranza assoluta”.

 

 

CLICCA QUI PER IL TESTO  DEFINITIVO DEL CCNQ

Nel pomeriggio del 21 u.s. si è tenuta la sesta giornata di incontro in ARAN per il rinnovo del CCNL 2019/2021 dei dirigenti dell’Area Funzioni locali.

 

La nostra sigla sindacale ha lavorato intensamente per trovare punti di convergenza con le altre OO. SS. sedute al tavolo, per giungere a richieste condivise da porre all’attenzione dell’Agenzia negoziale, stante la disponibilità del suo Presidente Naddeo su alcune specifiche questioni di interesse e sollevate dalla Direts, con le sue due componenti Direl/FIALS/CSA e Direr/Sidirss.

 

Tra le novità di interesse introdotte nella “Parte Comune” del CCNL sono state recepite le nostre richieste di un rafforzamento del sistema delle relazioni sindacali, rimarcando che l’informazione è necessariamente preventiva e migliorando anche il disposto relativo all’Organismo Paritetico per l’Innovazione; è stata introdotta la “portabilità” della delega sindacale in caso di mobilità o incarico presso altra Amministrazione dell’iscritto, previo suo assenso.

 

VITTORIO ELIO MANDUCA         MARIO SETTE

 

 

LEGGI QUI IL COMUNICATO COMPLETO

 

 

Adesione allo sciopero del 17 novembre 2023 da parte dei Dirigenti delle Regioni, Città metropolitane, Province, Comuni, Segretari Comunali e Provinciali e Dirigenti Professionali, Tecnici e Amministrativi della Sanità

 

La Fedirets/Direts, nelle sue due componenti DIREL e DIRER/SIDIRSS, comunica l’adesione allo sciopero generale del prossimo 17 novembre.
La DIRETS si rende parte attiva nei confronti del Parlamento e del Governo per rappresentare le crescenti preoccupazioni che si stanno diffondendo tra i propri iscritti, ed in tutta la categoria rappresentata, di fronte alle modifiche peggiorative in tema di regime pensionistico prospettate in questi giorni.

 

Si tratta, con tutta evidenza, di ipotesi che lasciano presagire la possibilità di consistenti fughe dal lavoro attivo e che mortificano il ruolo e l’impegno dei dirigenti pubblici.

 

Gli Enti territoriali, in particolare, pagano ancora il prezzo degli effetti della legge c.d. Delrio del 2014 e della fallita riforma costituzionale del titolo V della Costituzione che, in ragione di una sbandierata motivazione di contenimento della spesa pubblica – rivelatasi infondata giuridicamente e contabilmente – ha invece semplicemente ridotto drasticamente gli organici di personale di questi Enti e le relative risorse economiche, lasciando agli stessi le stesse competenze e responsabilità.

 

Analoga situazione di grave difficoltà riguarda i segretari comunali e provinciali, in numero spaventosamente inferiore rispetto alle reali necessità di copertura delle sedi.

 

A fronte di questa situazione obiettiva, stanno le dichiarazioni provenienti da tutte le parti politiche finalizzate a restituire dignità ed autorevolezza alla funzione dirigenziale, anche attraverso una revisione delle norme in materia di Enti locali e un consistente incremento degli organici dei segretari. Ma sono dichiarazioni, che pure abbiamo registrato con attenzione, cui non hanno fatto seguito, finora, azioni concrete.

 

Eppure i dirigenti delle Regioni, delle Città metropolitane, delle Province, dei Comuni, i Segretari Comunali e Provinciali, così come i Dirigenti Professionali, Tecnici e Amministrativi della Sanità,  sono chiamati al ruolo di principali  attuatori del PNRR e non manca giorno che il Governo non invii, formalmente o informalmente, raccomandazioni affinché siano poste in essere, celermente e correttamente, tutte le attività necessarie per non fallire questo storico mandato e contribuire a migliorare il nostro Paese, evitando il rischio  di dover restituire all’Europa le ingenti risorse economiche stanziate.

 

In tale contesto, dunque, desta forte sconcerto la bozza della legge di bilancio che prevede, per la categoria di lavoratrici e lavoratori che rappresentiamo, tagli dei rendimenti della parte retributiva, la rivalutazione in negativo del calcolo dei riscatti a fini pensionistici versati e la conseguente erosione del capitale e dei risparmi maturati da parte dei contribuenti, così come già denunciato dalla Confederazione sindacale COSMED alla quale FEDIRETS/DIRETS aderisce.

 

E’ sulla base di queste motivazioni che FEDIRETS/DIRETS, aderendo allo sciopero del 17 novembre, chiede quindi al Governo di ritirare tali previsioni che, qualora fossero invece confermate, saranno sicuramente oggetto di impugnativa giudiziaria da parte di questa Organizzazione sindacale.

 

Per dare ulteriore forza alla nostra posizione sindacale, in ragione delle suesposte motivazioni, la Fedirets/Direts invita i suoi iscritti ad aderire allo sciopero.

 

   VITTORIO ELIO MANDUCA         MARIO SETTE

 

 

 

 

CLICCA QUI PER SCARICARE IL MODULO DI COMUNICAZIONE DI ADESIONE ALLO SCIOPERO

 

 

CLICCA QUI PER SCARICARE IL COMUNICATO DI ADESIONE ALLO SCIOPERO 17.11.2023

 

 

 

Ci associamo, con piena convinzione, alla posizione espressa dalla COSMED, la Federazione di cui facciamo parte, nei confronti dell’ennesimo tentativo di finanziare una manovra di bilancio attraverso operazioni che intaccano, mediante inaccettabili operazioni sui rendimenti contributivi, il valore delle pensioni dei lavoratori degli Enti Locali e della Sanità.

LEGGI O SCARICA DA QUI IL COMUNICATO COSMED SULLA MANOVRA DI BILANCIO 2024

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