Grazie al lavoro svolto dalla COSMED, la Confederazione a cui aderiamo, il Tar del Lazio ha accolto il ricorso presentato dalla Confederazione Sindacale Medici e Dirigenti, contro il quale si erano costituiti sia L’ANAC che la Presidenza del Consiglio, dichiarando illegittima la richiesta dei dati patrimoniali dei dirigenti.
Diamo diffusione di seguito al testo della sentenza e al Comunicato Stampa “/Sentenza definitiva del Tar Lazio: la richiesta dei dati patrimoniali ai dirigenti è illegittima su tutto il territorio nazionale. Vittoria della Cosmed/”, in cui la Confederazione ha annunciato il risultato raggiunto.
Dopo aver concesso la sospensiva, il Tar Lazio si è pronunciato nel merito sancendo definitivamente come illegittimi sia la richiesta da parte delle Amministrazioni dei dati patrimoniali dei Dirigenti che il regolamento nazionale pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, pertanto la sentenza ha valenza nazionale.
Nel Servizio sanitario nazionale – si legge nel comunicato a commento della sentenza – solo il Direttore Generale, il Direttore Sanitario d’Azienda e il Direttore Amministrativo sono tenuti a comunicare i dati patrimoniali mentre tutti gli altri dirigenti, compresi i capi dipartimento e i direttori di struttura complessa, non sono tenuti a farlo. Nelle altre Amministrazioni solo i Dirigenti di prima fascia e quanti vengono nominati discrezionalmente dall’organo politico sono tenuti a questo adempimento.
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