Le ultime novità in Gazzetta e l’analisi  di Silvana de Paolis in un’intervista ad “Affari Italiani”.
Dirigenza pubblica: prevalga il merito. Le ultime novità in Gazzetta

 Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 18 agosto,  dopo aver acquisito l’intesa in sede di Conferenza permanente per i  rapporti tra Stato, Regioni e  Province  autonome, il Dpr 126/17   che fissa i criteri generali per l’attribuzione dei punteggi ai soggetti idonei alla dirigenza sanitaria inseriti nell’elenco nazionale.

La disposizione fa parte del pacchetto di attuazione della Riforma della Pa in esecuzione della legge delega n. 124/2015 che all’ articolo 11, comma 1, lettera p ) ha previsto la fissazione di  principi e criteri direttivi relativi alla dirigenza sanitaria specificamente per le figure di direttore generale, direttore amministrativo e  direttore sanitario nonché, ove previsto,  di direttore dei servizi socio-sanitari.

L’alta dirigenza sanitaria si svincola così dall’ampia discrezionalità di nomina e viene regolata secondo principi di professionalità e  merito. Sul totale di 100 punti, 60 punti  vengono assegnati per l’ esperienza professionale e 40 per i titoli formativi e professionali che abbiano attinenza con le materie del management e della direzione aziendale.

Si precisa poi che per “esperienza dirigenziale” si intende solo l’ attività, svolta nel settore pubblico o privato, di direzione dell’ ente o di una delle sue articolazioni, purché risulti da formale incarico e comporti autonomia organizzativa e gestionale, nonché diretta responsabilità di risorse umane, tecniche o finanziarie. Sono espressamente escluse le funzioni di mero studio, consulenza e ricerca.

Certamente un passo avanti verso una buona la sanità che è un bene fondamentale, garantito dalla Costituzione e per la quale vanno assicurati livelli di assistenza uguali sul territorio e quindi fatte scelte tecniche il più possibile svincolate dalla politica.

Ci si chiede perché gli stessi principi non siamo esportabili anche per la restante dirigenza pubblica; perché di contro nell’ amministrazione di stato, regioni, enti locali più si va in alto nel vertice organizzativo più ampie sono le discrezionalità di scelta e la fiduciarietà politica negli incarichi.

E’ come dire che per gestire una Azienda Sanitaria c’è bisogno di merito, professionalità e competenza, mentre per gestire una Direzione Regionale (per esempio la Direzione Regionale della Sanità ) basta una persona di fiducia del Presidente di turno. Forse un Ministero o una Regione sono macchine meno complesse di una ASL?

Più si va in alto  nei vertici, più pare ci si dimentica di tenere conto dell’esperienza dirigenziale per privilegiare l’appartenenza e la consonanza politica.

Così è accaduto che in una regione tutte le cariche apicali sono state conferite senza neanche una procedura pubblica, ma per totale discrezionalità politica, secondo una legge regionale antecedente alla riforma; in un’altra è stato conferito un incarico apicale ad un soggetto che non ha mai svolto funzioni dirigenziali essendo in precedenza  semplice funzionario; in un’altra ancora si è dovuto arrivare a cambiare la procedura perché tutti gli incarichi dirigenziali venivano gestiti dal Direttore generale soggetto totalmente fiduciario della politica.

Se si vuole veramente riformare la pubblica amministrazione e combattere la corruzione che “spuzza”, come ha detto Papa Francesco, si deve ripartire dalla dirigenza e dalla normativa sul conferimento degli incarichi. Per tutti ci devono essere scelte improntate al merito e alla professionalità, concorsi pubblici, senza  incarichi esterni a soggetti che non sono mai stati dirigenti nel settore pubblico o privato e tanta trasparenza. La riforma madia si è bloccata proprio sulla dirigenza e da qui che si deve ripartire: aspettiamo con fiducia il rinnovo del contratto di lavoro specialmente per la parte normativa sugli incarichi dirigenziali.

Silvana de Paolis
Segretario Nazionale Area DIRER-SIDIRSS
Federazione DIRETS

Ieri  all’ARAN è stata firmata l’ipotesi di accordo relativo al Contratto sulle Prerogative Sindacali.

E’ il primo Contratto firmato dalla  Confederazione CODIRP,  la Confederazione alla quale oggi aderiamo.

Alla DIRER sono riconosciute solo 37 ore di permesso l’anno per le riunioni di organismi statutari, ancora meno di quelle che avevamo in precedenza. Questo rafforza la scelta politica che abbiamo fatto di unirci ad altre sigle,  dal SIDIRSS alla DIREL,  per contare di più ed essere più forti.

Per avere più ore di permessi e più prerogative sindacali tutto dipenderà da quanti saremo al 31 dicembre di questo anno,  quando saranno riconteggiate le deleghe sindacali.

Ora si deve fare il massimo sforzo per incrementare il numero delle deleghe ed evitare ogni fuoriuscita verso altre sigle sindacali.

Cliccando qui troverete il testo siglato il 26/7/2017 contenente l’Ipotesi; questo è solo il primo passaggio. Inizia adesso l’iter procedurale che porterà alla firma definitiva, certamente in autunno.

 

Pa, De Paolis (Direr-Sidirss): “Dirigenti scontano lentezza su riforma” / Il Video dell’intervista rilasciata all’Agenzia DIRE,  a seguito dell’audizione con il Presidente del Comitato di Settore Regione-Sanità, Massimo Garavaglia.

Clicca sul link per il video:

ROMA – “Sugli incarichi dirigenziali scontiamo anche il fatto che non è stata portata a termine la riforma Madia, per cui ci troviamo con un contratto che in qualche modo avrebbe presupposto la riforma realizzata. E invece ha un buco”. Lo dice Silvana De Paolis, segretaria nazionale Direr-Sidirss, il sindacato della Dirigenza e Quadri direttivi delle Regioni e Amministrativi della Sanità.

Sul problema della riorganizzazione del lavoro della dirigenza, la sindacalista spiega: “Noi principalmente chiediamo, e lo abbiamo chiesto in tutte le sedi di riforma, di avere chiarezza sulla parte normativa, di avere chiarezza sulle modalità di conferimento degli incarichi dirigenziali, di avere certezza sulla durata degli incarichi senza che siano interrotti da continui processi di riorganizzazione, e di avere chiarezza sul fatto che gli incarichi dirigenziali vanno dati secondo il merito, secondo le valutazioni”.

Il sindacato, continua De Paolis, chiede inoltre “di avere chiarezza sul fatto che prima di tutto gli incarichi vanno dati al personale interno agli Enti e poi solo se non ci sono competenze e professionalità negli Enti locali, si possa ricorrere a personale esterno. Tutto questo torniamo a chiederlo chiederlo al Tavolo contrattuale”.

È dal conferimento dell’incarico dirigenziale, sottolinea De Paolis, “che nasce il rapporto, l’effettività del lavoro del dirigente e la separazione della politica dalla gestione amministrativa. Noi abbiamo avuto un incontro con il presidente del Comitato di settore Garavaglia proprio in vista della riapertura del Tavolo contrattuale sul contratto di lavoro della dirigenza. E’ una situazione molto complessa perché con la restrizione delle aree di contrattazione ci troviamo insieme con situazioni molto diversificate ma il trait d’union di tutto è proprio l’attribuzione degli incarichi dirigenziali”.

La dirigenza deve avere un rapporto di lealtà con il politico ma non di fiduciarietà perché il dirigente, il dipendente pubblico, è al servizio di tutta la Nazione. Lo dice la Costituzione e questo principio non è stato toccato nemmeno con le eventuali riforme che non sono andate avanti” dice Silvana De Paolis, segretaria nazionale del Direr-Sidirss, il sindacato della Dirigenza e Quadri direttivi delle Regioni e Amministrativi della Sanità.

“Il principio della separazione tra politica e dirigenza negli Enti locali, nelle Regioni e nel settore della sanità- continua la sindacalista- è un principio scritto sulla carta che poi va realizzato nel concreto”. Il dirigente pubblico, “deve essere quindi competente, capace e super partes e deve essere in grado di realizzare gli obiettivi che fissa la politica nel modo migliore“.

La Corte di cassazione si è espressa sulla compatibilità dei rinnovi contrattuali dei contratti dei dirigenti a tempo determinato rispetto alle disposizioni comunitarie che vietano l’abuso della successione nel tempo dei contratti.

Clicca sul link per la Sentenza n.-17010-2017

e clicca qui per il   testo interpretativo

La Corte Costituzionale ha dichiarato illegittimo il blocco
delle assunzioni della dirigenza in attesa della riforma che non c’è mai stata.

Per approfondimenti, leggi Qui l’ importante articolo di Luigi Oliveri 

Mercoledì 19 luglio  siamo stati ricevuti dal Presidente del Comitato di Settore Regione-Sanità – Massimo Garavaglia  e abbiamo consegnato  un importante documento.

clicca qui per il DOCUMENTO  e leggi   il RESOCONTO COMPLETO DELL’INCONTRO

 

Lunedì 10 luglio u.s. si è riunita in Roma la Segreteria Nazionale  e il Consiglio Direttivo  DIRETS.

E’ stato un incontro molto proficuo e sono state delineate le linee guida di azione sindacale da tenere presso l’Aran e ancor più sui tavoli che si apprestano ad essere aperti sul rinnovo del Contratto di Lavoro Nazionale.

Continua a leggere l’importante comunicato cliccando QUI 

Le importanti riflessioni sulla dirigenza e sulla opportunità di introdurre la figura dei “Quadri” nel settore publico nella Requisitoria Orale del Procuratore Generale  della Corte dei Conti Claudio Galtieri nel  giudizio sul Rendiconto generale dello Stato 2016.

Leggi tutto l’intervento cliccando qui QUI

“Lealtà reciproca tra politica e dirigenza” è l’incipit  di Mario Sette, Segretario Generale della Direts, in occasione del terzo convegno conclusivo sulla “Riforma Necessaria” svoltosi il 9 giugno a Napoli.

Per leggere  il Resoconto del Convegno  CLICCA QUI 

 

L’intervento del Sindaco della Cittametropolitana di Napoli , Luigi De Magistris:

 

Il messaggio di Achille Variati, Presidente UPI e Sindaco di Vicenza:

 

 

 

Si completa la riforma della Pubblica Amministrazioni. Sono stati pubblicati in  Gazzetta Ufficiale i due decreti legislativi sul pubblico impiego e sulle performance dei dipendenti della pubblica amministrazione che erano stati licenziati dall’esecutivo lo scorso 19 maggio.

Si tratta del DECRETO LEGS.VO 74/2017  e   DECRETO LEGS.VO 75/2017 contenenti disposizioni di attuazione della legge 7 agosto 2015, n. 124 che detta la riforma della pubblica amministrazione, che entreranno in vigore ufficialmente il 22 giugno prossimo al termine del periodo di vacatio legis.

 

 

 

 

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